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Visualizzazione dei post da aprile, 2021

Le parabole sovrapposte di Benigni e della (pseudo) sinistra italiana

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       La figura di Roberto Benigni è stata senz'altro singolare nel panorama dello spettacolo italiano. La sua comparsa sugli schermi televisivi dalla metà degli anni '70, fu sicuramente un evento di rottura nei confronti di una televisione che faceva della sua essenza una cultura radicata nel mondo borghese. C'è da dire, però, che quella di Benigni non fu un esperienza isolata, ma figlia dei tempi: nel 1969 Dario Fo portava in scena Mistero Buffo , e sembra strano dirlo, esisteva all'epoca una sezione programmi sperimentali della RAI che produceva pellicole innovative e di nicchia. La parabola di Roberto Benigni ha il suo inizio quindi in un contesto aperto ad un espressione  tendenzialmente anti-borghese (ancora per poco), che si collocava proprio nel decennio di maggior peso politico del PCI di Berlinguer: nelle elezioni del 1976 raggiunse il miglior risultato di sempre ottenendo il 33,3 % dei consensi. Il Benigni attore portava con sé in dote il teatro popolare tos

Cinema / E la censura non c'è più

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       E' notizia del 5 aprile 2021, ogni tanto qualcosa che esula dal Covid e dai vaccini, l'abolizione, tramite decreto, della censura cinematografica da parte del Ministro della Cultura Dario Franceschini. Il politico piddino a tal proposito ha espresso la propria soddisfazione per tale provvedimento dichiarando: «Abolita la censura cinematografica, definitivamente superato quel sistema di controlli e interventi che consentiva allo Stato di intervenire sulla libertà degli artisti». In realtà, il provvedimento era previsto dalla Legge sul cinema del 2016 e prevedeva la sostituzione dell'Istituto della censura con un organismo che andasse a classificare le varie pellicole prodotte e distribuite. La nuova Commissione di classificazione sarà composta da cinquanta professionisti del mondo del cinema, della pedagogia, della sociologia, nonché magistrati e rappresentanti delle associazioni dei genitori e delle associazioni animaliste e avrà il compito di adeguare la visione dei