Cinema / Il lato oscuro dell'America

Qualche sera fa, in maniera del tutto casuale, ho avuto occasione di vedere il film del 2015 Trumbo, che nella traduzione italiana diviene L'ultima parola-la vera storia di Dalton Trumbo. Il film vede la regia di Jay Roach, cineasta versatile che spazia tra la commedia (Austin Powers, Ti presento i miei) e  film biografici di approfondimento storico come All the Way, film che narra le vicende dell'ex presidente USA Lyndon Johnson, Bombshell sulla recente vita politica statunitense e appunto Trumbo che vede protagonista lo sceneggiatore  di successo del cinema classico Dalton Trumbo alle prese con la Commissione delle attività antiamericane.

Film cinemaIl film narra con precisione e dovizia di particolari, seguendo lo stile tipico di una pellicola di inchiesta riportante avvenimenti realmente accaduti, ciò che avvenne all'interno dell'industria cinematografica americana sotto le pressioni del Maccartismo, ossia la compilazione della Lista nera, Hollywood blacklist, vale a dire la negazione della possibilità di prendere parte a produzioni cinematografiche a attori, sceneggiatori, registi, musicisti e altre figure dello show business vicini politicamente al Partito comunista degli USA, organizzazione nata sul territorio d'oltreoceano nel 1919, e da allora sempre presente nel tessuto sociale statunitense, anche se con scarsa influenza.


Il 22 giugno 1950 fu pubblicato un opuscolo intitolato Red Channels, canali rossi, che individuò 151 professionisti dello spettacolo vicini alle posizione comuniste. Ben presto alla maggior parte di coloro che figuravano nella lista, assieme a una serie di altri artisti, fu vietato l'impiego nella maggior parte del mondo dello spettacolo. 
In un primo momento, alla fine anni '30, nella Hollywood blacklist vennero incisi con ignominia i nomi, frutto di delazioni, di Humphrey Bogart, Katharine Hepburn, James Cagney, per giungere dagli anni '50, quindi in piena guerra fredda e dopo l'esecuzione dei coniugi Rosemberg, accusati di aver svolto attività di spionaggio a favore dell'Unione Sovietica, all'inserimento di gente quali Trumbo, il regista Joseph Losey, Jules Dassin. Da non dimenticare la convocazione a comparire davanti alla Commissione delle attività antiamericane nell'ottobre del 1947 giunta a Berthold Brecht, che fuggito dalla Germania nazista, dopo un soggiorno in Danimarca, approdò negli States anche con l'intento di avvicinarsi al mondo del cinema.

Un ruolo controverso lo ebbero in questa vicenda noti cineasti che si trovarono nello scomodo ruolo di delatori-informatori. Forse il più celebre di questi fu il regista Elia Kazan, che nonostante avesse avuto un passato di uomo vicino ad idee di sinistra, fece numerosi nomi (undici dei quali erano attori o registi di primo piano, tra cui alcuni dei suoi più stretti collaboratori), inclusi quelli di persone che non erano mai state comuniste, ma che avevano partecipato a movimenti di sinistra in modo occasionale. Questo creò forti tensioni nell'ambiente Hollywoodiano, con conseguente rottura di rapporti che oltre ad essere lavorativi spesso erano anche di amicizia personale.

Bryan Creston
Bryan Cranston nel ruolo di Dalton Trumbo

Tornando alle vicende di Dalton Trumbo, nel lungometraggio in questione si mostra come il suo rifiuto a testimoniare davanti alla Commissione e la sua opposizione all'operato del Congresso gli costò una condanna a 11 mesi di carcere, il successivo esilio in Messico con la propria famiglia, la ripresa del lavoro sotto vari pseudonimi, nonchè la vincita di due Oscar per Vacanze Romane nel 1953 e La più grande corrida nel 1956; premi che non potè ritirare in quanto il suo nome non poteva apparire tra gli autori. Dal 1960 grazie anche alla volontà di Kirk Douglas, protagonista di Spartacus e Otto Preminger, quest'ultimo lo volle come sceneggiatore in Exodus, Trumbo venne gradualmente reintrodotto nel mondo del cinema americano.

Dalton Trumbo morirà il 10 settembre del 1976 e solo nel 2011 gli verrà riconosciuto l'Oscar per il film Vacanze romane.


Questo periodo storico controverso, soprattutto per un paese come gli Stati Uniti, da sempre sedicente
agitatore della bandiera della libertà, è stato oggetto di approfondimento anche in altre pellicole quali
Il prestanome, che vede tra i protagonisti WoodyAllen, Indiziato di reato del 1991 con Robert De Niro e Annette Bening e The Majestic, pellicola del 2001.

 
Riferimenti bibliografici:

Francesca Borrione, Il maccartismo e gli anni inquieti del cinema americano, Morlacchi Editore, 2007;
Sandro Bernardi, L'avventura del cinematografo, Marsilio Editore, 2007

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