Quando la realtà sembra un soggetto cinematografico

I secoli passati ci hanno reso il fatto indubitabile riguardo all'enorme importanza dell'espressione artistica come contributo per ricostruire il passato o per decodificare il presente. Per leggere la storia, enorme importanza hanno rivestito le fonti letterarie, iconografiche e musicali, mentre per capire le complesse dinamiche del presente credo che come strumento più appropriato si sia imposta la settima arte, la più giovane, colei che condensa in sé tutte le arti, ossia il cinema.

Il cinema americano ha spesso anticipato tematiche che a qualche decennio di distanza hanno toccato anche noi. Questo dato a testimonianza che a partire dall'ultimo dopoguerra le sorti del pianeta USA e dei satelliti europei sono legati a doppio filo. 

In questi giorni le cronache lasciano interdetti. Sembra fuori dal comune quello accaduto presso la stazione dei Carabinieri Levante, le seconda per importanza di Piacenza. Tuttavia, non è una sceneggiatura di Martin Scorsese né di Abel Ferrara. Cronaca, solo cronaca, che come troppo spesso succede, supera la fantasia. 

il cattivo tenente
Locandina Il cattivo tenente

Il soggetto di questa storia vede come location una stazione dei Carabinieri in una tranquilla e apparentemente benestante città dell'Emilia; protagonisti otto carabinieri che avevano messo in piedi una rete di malaffare costituito da violenze, spaccio di sostanze stupefacenti, arresti illeciti e per rendere tutto più piacevole festini proprio all'interno della caserma.

L'errore che non dobbiamo commettere è credere che questi fatti siano espressioni estemporanee di qualche "mela marcia", come le dichiarazioni ufficiali dei vertici dell'Arma, e delle Istituzioni al completo, vogliono farci credere. Il problema va contestualizzato e analizzato seriamente, perchè è sintomo manifesto di un sistema che non funziona come dovrebbe e gli individui sono solo l'ultimo ingranaggio, quello visibile, di una macchina guasta nel suo interno.

Il cinema si è interessato al problema delle devianze delle forze dell'ordine più di una volta. Titoli come L. A. Confidential, The Departed, The Shield, Training Day, Terzo grado, Il cattivo tenente, solo per citarne alcuni, hanno messo in risalto aspetti come la voglia di arricchimento illecito, la voglia di esercitare potere, di prevaricare con l'influsso conferito dal distintivo e dalla pistola in un paesaggio sociale ormai privo di ogni remora morale e concretizzazione di un luogo infausto e senza speranze, dove il bene e il male si mescolano tra loro dando alla luce una realtà corrotta, manifestazione di un potere corrotto, che i tutori dell'ordine non riescono più a leggere e soprattutto  capire da che parte stare.

Negli ultimi anni la cronaca vede sulle sue pagine una presenza nutrita di rappresentanti delle forze dell'ordine implicati in stupri, pensiamo alla turista americana ubriaca a Firenze, spaccio di sostanze stupefacenti, pestaggi, depistaggi, ne abbiamo l'imbarazzo della scelta, e nel migliore dei casi manifestazioni di atteggiamenti non proprio consoni al ruolo, alla divisa indossata e a tutto ciò che dovrebbe rappresentare.

Altro aspetto che denuncia un certo malessere sociale e professionale è rappresentato dall'elevato numero di suicidi: dal 2010 al 2018, 252 casi; 69 nel 2019 e 22 nel 2020. Altro aspetto che meriterebbe la realizzazione di un film. 

Gli psicologi che stanno cercando di analizzare il problema, per ora ci dicono:

"Uomini, padri, figli, fratelli che hanno avuto il coraggio di morire ma non di urlare per paura di repressioni, trasferimenti o demansionamenti" prosegue Domenico Bozza, dell'Ordine regionale del Lazio, incaricato di interessarsi del problema "probabilmente stiamo parlando di Sindrome di Burnout: a fronte di pressioni o difficoltà, il lavoratore si annulla rispetto alle sue capacità e potenzialità, fino a non essere più funzionale nel ruolo che è chiamato a svolgere. Tra le cause ci possono essere problematiche legate al lavoro, come la mancanza di opportunità di carriera, difficoltà con i colleghi, scarso equipaggiamento, ricompense inadeguate e eccessiva burocratizzazione."
the departhed sorsese
Scena tratta da The Departed di M. Scorsese

Quindi abusi di potere/corruzione da una parte e suicidi dall'altra sembrano due facce della stessa medaglia, figlie dello stesso male, che emergono l'una su l'altra in base a condizioni familiari e inclinazioni caratteriali.
Retribuzioni al ribasso, in media nazionale, diminuzione dell'impatto sociale dell'incarico, al pari degli insegnanti, appiattimento dei ruoli in un sistema dove regna l'omologazione al ribasso, credo siano sufficienti a far prendere strade sconsiderate a chi non trova più un suo ruolo nella società, vittima di una disillusione alimentata dalla forte crisi culturale che stiamo attraversando in questa post-modernità italica del "si salvi chi può" e con qualsiasi mezzo, aggiungerei. 


Nell'attesa, alquanto improbabile, che le esternazioni di politici e  di alte figure Istituzionali, si ripuliscano dalla vuota retorica celebrativa e vadano ad isolare e cercare di risolvere le situazioni malsane messe in atto da una certa negligenza, con provvedimenti che pongano l'uomo come protagonista responsabile al centro delle dinamiche sociali, possiamo sempre attivare un pensiero critico e conoscitivo, al fine di non naufragare nel mare del qualunquismo da social network, leggendo un libro, vedere un film o uno spettacolo teatrale, ascoltare musica, creare in definitiva dei ponti del pensiero che "gli artisti che ci fanno tanto divertire e appassionare" contribuiscono, a dir il vero sempre più a fatica, ad edificare.


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